Sei una Scimmia! Psicoanalisi e il Rifiuto della Diversità

Sei una Scimmia! Psicoanalisi e il Rifiuto della Diversità.

Sei una Scimmia! Psicoanalisi e il Rifiuto della Diversità

Un grido dalla folla: “Sei una scimmia!” Questo è quanto è accaduto a Rimini qualche giorno fa, quando una donna ha urlato un insulto razzista verso una giovane ragazza di colore, durante una partita sportiva.

Questo episodio ha scatenato una reazione di massa da parte della collettività, che ha subito condannato il gesto. Ma cosa ci spinge a compiere atti di questo tipo? Perché alcune persone si lasciano trascinare dalle emozioni, senza riflettere sulle conseguenze?

La Passione e la Massa: Un’analisi Psicoanalitica

Secondo il filosofo Spinoza, gli esseri umani siamo schiavi delle emozioni e delle affezioni del corpo.

Questo è un aspetto che vediamo chiaramente nei momenti di grande passione, come quelli che accompagnano i movimenti di massa.

Quando la folla si fa guidare dall’entusiasmo, la singolarità dell’individuo viene messa da parte, ed è proprio in queste situazioni che si manifestano atti di violenza verbale e fisica.

Psicologia delle Masse e Analisi dell’Io

Nel suo libro Psicologia delle Masse e Analisi dell’Io, Freud ci mostra come le emozioni collettive possano influenzare profondamente il comportamento degli individui.

La passione che scaturisce da un gruppo può creare una sorta di “sbordamento immaginario”, che porta a danneggiare l’Altro.

Nel caso della ragazza insultata, la sua dignità è stata profondamente ferita da un atto razzista che ha scatenato una reazione di indignazione sociale.

Il Rifiuto dell’Alterità: Un Inconscio di Violenza

“Sei una scimmia!” è un esempio lampante del potere della parola in quanto strumento che viene usato per condannare ciò che è diverso.

La donna che ha pronunciato queste parole, era consapevole del suo gesto? Forse no, ma come sostiene Freud, nell’inconscio non esiste la negazione. In altre parole, ciò che il soggetto fa e dice spesso rivela una verità nascosta, anche se non è consapevole di essa.

Questo granello di verità, per quanto doloroso, si manifesta nei gesti più violenti e discriminatori.

Borges e l’Orrore del Cinismo

Per lo scrittore Jorge Luis Borges, la passione che si esprime in questi atti ha anche una dimensione cinica.

Si cerca di esprimere la propria verità come segno di onestà, ma alla fine ciò che si rivela è l’orrore nascosto dietro a questa verità soggettiva. Come nel caso di Amleto, dove il protagonista scopre una verità che lo porta alla rovina, il razzismo rivela un lato oscuro e distruttivo dell’essere umano.

Le Differenze tra Civiltà e Inciviltà

Il video commento su Fanpage di Saverio Tommasi su questo caso di indignazione sociale, si chiude con un invito alla riflessione su “civile” e “incivile”. Infatti, lui dice che ci sono i civili e gli incivili, mettendo chiaramente la donna nella seconda categoria.

Ci sono allora i civili e gli incivili, il cui peso viene misurato sulla bilancia del controllo delle proprie passioni. O per dirla con Freud e Lacan, con l’aver fatto l’esperienza della castrazione, ovvero di avere introdotto nella propria vita mentale i limiti come segno di rispetto, quindi di annullamento del rifiuto della diversità.

La Vergogna e il Rifiuto del Cinismo

Quando il cinismo sopprime la vergogna, si tocca il nostro lato più oscuro, quello che rifiuta la diversità dell’altro.

Questo è il nocciolo del razzismo: il rifiuto di riconoscere e accettare la diversità.

Secondo Lacan, il razzismo si esprime proprio nel non accettare questo punto che ci fa vivere l’altro come un nemico, qualcuno da evitare. La vergogna, infatti, si pone in queste situazioni come un freno al cinismo.

Umanizzare la Punizione

“Sei una scimmia!” Bisogna proteggere le persone dall’imperativo egoico che queste affermazioni fanno circolare, con un NO.

E per questo bisogna contestualizzare, proprio per non alimentare una punizione feroce, ma per invitare la persona a introdurre nella sua vita mentale il freno, il limite, come condizione per rendere possibilità la vita della civiltà.

Per Concludere

La società è composta da individui unici, ciascuno con storie e esperienze proprie.

Aristotele definiva gli esseri umani come “animali razionali” (zoon logon echon), esseri capaci di ragionare e di rispettare gli altri nella loro diversità.

Ogni persona, infatti, merita rispetto proprio per ciò che la rende diversa dagli altri. Non a caso si dice che il mondo è bello perché variegato.

È importante ricordare che il rispetto per l’altro è il pilastro su cui si fondano tutte le relazioni umane.

Hai vissuto o stai vivendo atti di razzismo che ti hanno segnato? Non sei solo. Con oltre dieci anni di esperienza clinica, posso aiutarti a superare il dolore e ritrovare il tuo benessere. Contattami oggi stesso per una consulenza psicologica e inizia a liberarti dal peso di queste esperienze traumatiche. Sedute Online e Presenziali.

Dr. Edison Palomino
Psicologo Psicoterapeuta Psicoanalista
A Milano
www.dredisonpalomino.it

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